domenica 1 luglio 2012

Cegghie, Cegghjie, Cegghj, Cegghi

La prima cosa che mi sono chiesto appena affrontato l'argomento cegliese non e' stato tanto che parole esistono, ma come si scrivono queste parole?
 Non sono il primo a pormi questo quesito, altri prima di me si sono cimentati in questo compito. Cercando su internet ciò che con la mia cultura non riusciva a spiegare mi sono inbattutto in http://scn.wikipedia.org/, che in questa pagina come me si chiede: "Ma Ceglie in cegliese come si scrive?". Le ipotesi sono state tratte da fonti diverse: blog, giornali online, raccolte di poesie e il risultato? Cegghjie, Cegghje, Cegghj, Cegghi, Cegghi', Cegghij, Cegghji. Qual'è però la grafia giusta per questa parola!
Se per  Ceggh- la resa grafica e' stata unanime, per la seconda parte della parola questo non è successo. Infatti c'è chi scrive la parola con la i (Ceggh-i); chi aggiunge solo un apostrofo per indicare una vocale muta(Ceggh-i'); chi alla i sostituisce o aggiunge la j, o ne inverte l'ordine (Ceggh-j, Ceggh-ij, Ceggh-ji); e chi rende la vocale muta con una e (Ceggh-jie, Ceggh-je).

Chi di loro ha ragione? Non esistendo una regola scritta nessuno. Il mio parere è che la forma che più rende graficamente la pronuncia cegliese è Ceggh-je con la e muta e la j che aiuta a strascinare la lettera successiva che in questo caso è muta, ma resa con una e. La e, come già detto, non ha un suono in questa parola, ma credo sia indispensabile metterla per accompagnare la j nella sua funzione trascinatoria e che le pernette di non essere confusa con la j italiana praticamente usata con pochissime differenze di suono dalla i.
Dopo questa riflessione, la prima parola del dialetto cegliese è stata codificata, ma attraverso la codifica di questa adesso sappiamo scrivere le parole che hanno lo stesso suffisso di Cegghje: Uegghje, figghje, megghje, zugghje e altre ancora.

Spero che vi sia piaciuto il mio articolo e che commentiate per suggerirmi altre parole che potrebbero essere scritte con quel suffisso o per approfondire e discutere l'argomento appena trattato.
Saluti a tutti e al prossimo articolo!

10 commenti:

  1. Io sono d'accordo con te, anche io utilizzerei questa forma. Però ci mancano un po' di basi di linguistica, tu che fonti hai visionato? Perchè boh sicuramente ci saranno degli studi linguistici al riguardo, che ne so, anche tesi di laurea per esempio...

    RispondiElimina
  2. Mi sono basato sull'alfabeto IPA per quanto riguarda la j infatti la [j] in IPA è una lettera che esprime i dittonghi che iniziano con la lettera i. Per quanto riguarda la e muta il simbolo grafico ufficiale è ə (Schwa), ma ho preferito non introdurre lettere che non siano quelle latine ed ho quindi usato la e classica.

    RispondiElimina
  3. il difficile magari è far capire che quella e è muta...Lory

    RispondiElimina
  4. Potresti chiedere al prof. Palmisano, del Liceo Classico...aspetto un articolo sull'evoluzione del dialetto e sulle differenze tra quello moderno (parlato dai giovani come me e te) e quello classico (parlato dai nonni).

    E forza Cegghj!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedrò di muovermi un po per coinvolgere un po di persone piu esperte di me. Grazie Francesco per avermi segnalato il prof. Palmisano sperando che mi sappia aiutare e chiarire alcuni miei dubbi.

      Elimina
    2. Nel nostro meraviglioso dialetto c'è qualcosa di magico e di moderno, nel senso che noi abbiamo sempre parlato con la schva, forse senza saperlo eravamo fra i primi a parlare "neutro", cosa molto in voga ultimamente. Vorrei che si approfondisse questo discorso perché penso che renderebbe onore al nostro dialetto "lingua".

      Elimina
  5. A me piace il grafema "ə" che rende meglio l'idea di "muto" essendo per noi normalmente impronunciabile, ma l'importante è stabilire una comune intesa sul metodo da usare; auguri per il blog che ho segnalato ai cegliesi nel mondo.

    RispondiElimina
  6. http://www.facebook.com/groups/34082503665/10150996413058666/?notif_t=group_comment

    RispondiElimina
  7. ... con molto piacere ogni qualvolta mi sarà possibile sbircerò o ... a dirla alla cegliese "meng nu uecchj".
    Il vivere lontano geograficamente ed il non parlarlo se non in rare occasioni telefoniche porta ad usare un dialetto italianizzato che non è quello che ho appreso da bambino!!!
    Benvenga,Andrea,il tuo impegno,anche se personalmente non è tanto la grammatica che mi attrae quanto quei modi di dire che solo chi è Cegliese capisce.Grazie Zino Tamburrino.

    RispondiElimina
  8. Benvenuto nella blogosfera cegliese

    RispondiElimina